Martedì 11 luglio è cominciata l'attività di espianto degli esemplari di Pinna nobilis trovati nell'area di sperimentazione.
Tale attività è stata condotta da tre subacquei, del CNRIAMC di Taranto. Il metodo utilizzato per l'individuazione degli esemplari ha previsto la stesura di transetti trasversali alla linea di costa della larghezza di 4 metri, condotti da due subacquei in parallelo in modo da essere sicuri di raccogliere tutti gli individui presenti. Una volta raccolti, questi venivano stoccati in cassette zavorrate poste sul fondo e quindi trasferiti a gruppi di 20-30 sull'imbarcazione di appoggio dove erano stivati in cassoni con acqua di mare corrente. Al termine della giornata tutti gli individui espiantati (circa 200) sono stati trasferiti sul fondo dell'area di reimpianto, in attesa di essere reimpiantati il giorno dopo.
Mercoledì 12 luglio le operazioni si sono svolte in parallelo tra il sito di espianto e il sito di reimpianto, in modo da ridurre al massimo i tempi delle operazioni e di conseguenza lo stress per gli individui, visto l'elevato numero di esemplari da mettere in sicurezza. Due subacquei hanno completato le operazioni di espianto, mentre il terzo subacqueo, con l'assistenza costante di due tecnici imbarcati sul gommone del CNR-IAMC di Taranto ha iniziato l'attività di reimpianto.
Al termine dell'espianto è stata effettuata un'ulteriore ricognizione dell'area per verificare che non fossero presenti ulteriori individui, quindi i due subacquei si sono spostati con tutti gli individui espiantati nel sito di reimpianto per continuare l'attività.